Luciana Queirolo

Abilitata all’insegnamento di materie artistiche.       
Prime pietre esposte : primavera 1988.
Presidente club “Unici di Liguria", socia fondatrice nel 1991.
Presidente dell’Associazione nazionale “A.I.A.S.", socia fondatrice nel 1997.
Istruttore e Giudice IBS.
Esperto e Giudice UBI.
Curo la pubblicazione del Notiziario AIAS ed il website.
Collaboro in pubblicazioni e website nazionali.
Nel 1995 ho ideato e prodotto “La pietra Viva” in versione Video e DVD.
Pensieri.  
Ma tu: quando prendi tra le mani una pietra, come la vedi? cosa cerchi?
Un blocco inerte e solido per costruire? Un sottile disco che rimbalzi più e più volte sul filo dell’onda? Un talismano da terre lontane? Tanto per cominciare, per me la pietra è un “Materiale”, originato da una trasformazione tutt’ora in atto.
Milioni di anni sono un'Infinità per noi, che stazioniamo qui per un soffio.
La Natura ha tempi e modi che noi spesso tentiamo di forzare, spesso ottenendo che disastrosamente degeneri.
La "Materia" : è fango e acqua, metalli e sedimenti; amalgamata, sedimentata e compressa, oppure fusa; modellata; esposta ad ogni trauma, sino alla consunzione... nuovamente pronta per il ciclo successivo.
Milioni di anni sono passati ed altrettanti ne passeranno....
Noi siamo venuti a trovarci, in quel preciso istante, sulla strada di quella pietra ed ora ne cambiamo il corso; spogliandola dei suoi umili abiti, ne facciamo un “suiseki”: co-Autori di questo mondo naturale in miniatura che, sensibilizzandoci, acuisce la consapevolezza di farne parte. Cureremo amorevolmente la nostra pietra, in attesa che acquisti Koshoku, con reale od apparente vetustà. "Suiseki è Arte?” Troppo si è detto su questo, nel bene e nel male.
 
La pietra come Materia, sulla quale la tentazione di intervenire è forte. Materia come Creta, allora.
La "Creta" : inumidita, amalgamata, modellata; nuovamente spruzzata, carezzata, vigilmente seguita per una lenta asciugatura; bloccata nella forma e nella trasformazione materica dal calore del fuoco.
Spesso oggetto di uso comune, si logora e si sbreccia; si butta, per alcuni; per altri, acquista anch'essa patina e venerabilità.
L'Uomo e l'Opera in Creta guardano allo stesso orologio: la Creta soddisfa la di lui superbia, in un ciclo temporale sopportabilmente breve, consentendogli di "creare" dalla polvere.
E l'Artista, al sommo della propria ispirazione, potrà a volte inocularvi una piccola anima.
“Apprendere, Insegnare il Suiseki”.
Accettare ed assimilare con deferenza quanto l'Esperto afferma non fa di noi buoni divulgatori, se non impariamo ad esplorare il linguaggio della pietra ed i suoi messaggi.
Amo condividere le emozioni che provo e sono tesa a captare le emozioni degli altri.
Le Regole sono il sunto di passate ed autorevoli esperienze. 
Ci accompagnano e ci guidano lungo il nostro percorso personale; vanno accettate come conclusione di un ragionamento logico: non assunte come una medicina di cui ignoriamo gli ingredienti o come "Verbo" espresso in una lingua sconosciuta.
Un Suiseki dovrebbe far vibrare le corde del sentimento; esprimere un'emozione che ogni osservatore possa riconoscere, trasportandolo in uno stato di grazia; un moto Universale dell'anima , l'atmosfera di una Stagione, un Credo ...
 
poi, ognuno identificherà, nell'immagine evocata ed in se stesso, ricordi personali.
L’immensamente grande, racchiuso tra le tue mani: puoi trovare un piccolo mondo, anche scavando in un pugno di terra.